top of page

"Le fotografie diDelfina Cencigdisturbare. Non è la sua tecnica impeccabile, né le sue composizioni, spesso ispirate alla pittura classica, ma il suo universo plastico che destabilizza lo spettatore. È comunque di una strana bellezza, ma questa bellezza è più di quella adorata dai surrealisti, ammiratori di Lautréamont e del suo incontro casuale su un tavolo da dissezione con una macchina da cucire e un ombrello, che i soliti canoni. Puoi anche vedere scene che potrebbero appartenere al mondo diHieronymus Boscho a quella della letteratura fantastica dipoeo diKafka.
I personaggi che vi si evolvono hanno uno status intermedio tra umano ed elfo, tra bambola disarticolata e umanità ben incarnata, tra letteratura per adulti e libri per bambini, tra adorazione e sacrilegio... L'atmosfera è onirica ma può trasformarsi in un incubo, come s Erano giochi innocui ma probabilmente pericolosi, un perpetuo stato di instabilità tra la vita e la morte. La sessualità e la sensualità sono al limite, ma mai rese esplicite. Lì si esprime una forma di femminismo, ma sembra permanentemente repressa da immagini che possono fare di una donna un burattino o un criminale, rinchiuderla sotto una campana di vetro...
Infine, in questo universo in perenne sospensione tra insidie invisibili ma fortemente suggerite, cosaDelfina Cencigvuole esprimere è solo la tragedia della condizione umana e, più specificamente, della femminilità..."

 

Luigi Doucet

MAC 2000 Parigi

settembre 2019

bottom of page